Nelle loro botteghe, autentici laboratori di arte e genialità, gli artigiani ruotavano in un microcosmo fatto di leggende, folklore, ombre, pensieri, sacrifici e tradizioni, che essi tramandavano di padre in figlio, come preziosi e permanenti ideali.
Artisti assoluti, abili artigiani, maestri del legno; i falegnami, nelle loro botteghe ampie e piene di attrezzi, di banchi da lavoro, di cataste di tavole e assi, avevano tutti una caratteristica che li accomunava: la presenza sul pavimento dell’immancabile e soffice tappeto di truciolatura e segatura.
L’antico mestiere del falegname
Il falegname è un mestiere nobile e antichissimo, le sue origini si fanno risalire alla notte dei tempi. Sembra infatti che quella del falegname sia una delle professioni più antiche dell’ uomo, proprio perché il legno è un materiale che abbiamo sempre avuto a disposizione e ben presto abbiamo imparato ad usarlo e conoscere. Lavorare il legno per i nostri antenati significava sopravvivere: dal legno sono state costruite armi, ripari sicuri, e poi ruote e ponti. Forse non ci abbiamo mai pensato ma il debito che nutriamo nei confronti dei primi falegnami della storia è impagabile.
Sicuramente il più illustre della storia è sicuramente San Giuseppe che divenne in seguito il santo protettore degli artigiani del legno. Se dal campo storico ci spostiamo a quello fiabesco, troviamo un altro personaggio conosciutissimo da grandi e piccini: Geppetto. Costui come tutti sanno, dette vita a Pinocchio, che da burattino di legno si trasformò in un bambino in carne ed ossa. Nessun falegname sarebbe realmente in grado di compiere un simile prodigio, possibile soltanto nel mondo della fantasia, ma questo mestiere, nelle sue espressioni più alte, richiede notevoli capacità da parte di chi lo esercita.
La bottega
Il bancone del falegname, munito di morse di legno e di ganasce nelle quali si stringono le assi da lavorare, è, ancora oggi, sempre uguale: tagliare il legno, piallarlo, segarlo, è un’arte del mestiere, antica quanto il tempo, perché tutto ciò che era di legno, in un’abitazione, era opera del falegname e tutto ciò che egli costruiva, a dimostrazione delle sue capacità artistiche, destava ammirazione e sfidava il tempo.
E’ infatti vero che le creazioni dei nostri artigiani calabresi sono a dimostrazione di un patrimonio di arte e valori da conservare e trasmettere, con sempre maggior vigore, alle giovani generazioni: con mazzetta, pialla, bulino e attrezzi per intagliare, i falegnami hanno modellato, e continuano ancora oggi a modellare, centinaia di pezzi unici ed eccezionali, per bellezza e creatività.

Antica pialla di legno utilizzata dai falegnami per lavorare il legno.
Diversi sono i tipi di legname usati, che vanno dal castagno al ciliegio nazionale, dal noce tanganica al noce satín o nostrano, legno tenero ben stagionato e asciutto; e se, anticamente, esistevano molti falegnami che si adattavano ad umili riparazioni di imposte malandate e vecchi mobili, oggi questi artisti del legno creano mobili ed altre opere che sono autentici capolavori di lavorazione e di intarsio.
Essi, inoltre, si sono modernizzati, arricchendo i loro laboratori con macchine elettriche per stare al passo con i tempi e per ottimizzare i tempi di lavorazione; è pur vero, però, d’altra parte, che la loro arte continua a tramandarsi immutata (anche se sarebbe auspicabile che ci fossero più apprendisti), e le loro creazioni, meravigliosi esempi di artigianato manuale, continuano ad essere apprezzate e ricercate dalle famiglie di ogni ceto sociale.

Michele di SSE
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